Ritratto di Sarah Bernhardt, Georges Rochegrosse

Il giapponismo: il fascino dell’Europa per il Giappone

Il giapponismo è un movimento artistico e culturale emerso in Europa alla fine del XIX secolo, in seguito all’apertura del Giappone al commercio internazionale nel 1854 e alla stipula di trattati di pace e amicizia con i Paesi occidentali. Questo movimento influenzò molti artisti e scrittori europei, affascinati dalla cultura e dall’estetica giapponese.

Storia e influenze del giapponismo

Il giapponismo emerse in Europa in un momento in cui gli artisti cercavano nuove fonti di ispirazione per liberarsi dalle convenzioni artistiche ed estetiche del passato. L’apertura del Giappone al commercio internazionale permise agli europei di scoprire una cultura e un’estetica totalmente diverse da quelle che avevano conosciuto fino ad allora. Le stampe giapponesi, in particolare, furono ammirate dagli artisti europei, affascinati dall’uso del colore, dalla composizione asimmetrica e dallo stile grafico.

Il giapponismo iniziò a svilupparsi in Francia negli anni Sessanta del XIX secolo, grazie all’impegno di collezionisti e mercanti d’arte che iniziarono a importare stampe e oggetti giapponesi. Tra i collezionisti più famosi vi furono il critico d’arte Philippe Burty, che scrisse numerosi articoli sull’arte giapponese, e il mercante d’arte Samuel Bing, che aprì un negozio a Parigi nel 1895 chiamato “L’Art Nouveau”. Questo negozio contribuì a diffondere l’estetica giapponese in Francia e a rendere il giapponismo parte integrante del movimento Art Nouveau.

Caratteristiche artistiche del giapponismo

Il giapponismo ha influenzato molti artisti europei in un’ampia gamma di campi, tra cui la pittura, la scultura, l’architettura, l’interior design e persino la moda. Le caratteristiche artistiche del giapponismo includono l’uso di motivi naturali, come fiori, uccelli e pesci, e l’uso di colori vivaci e contrastanti. Gli artisti giapponesi hanno anche utilizzato tecniche grafiche come l’uso di linee pulite e precise per creare motivi e l’uso della prospettiva invertita per creare un senso di profondità.

L’estetica giapponese ha influenzato anche la composizione e la struttura di molte opere d’arte europee. Gli artisti hanno spesso utilizzato composizioni asimmetriche e modelli ripetitivi per creare un’impressione di movimento e fluidità, mentre la forma e la struttura degli edifici e dei mobili sono state spesso influenzate dai modelli e dalle linee degli oggetti giapponesi.

Le principali opere del giapponismo

Il giapponismo ha influenzato molti artisti europei e molte opere importanti sono state create in questo stile. Ecco alcuni esempi di opere importanti del giapponismo:

  • “La principessa della terra della porcellana” & “Notturno in blu e oro – il Vecchio Ponte di Battersea”, James McNeill Whistler (1864-1865)
  • “Il ventaglio giapponese o L’ammiratrice del Giappone”, Gustave Léonard de Jonghe (verso il 1865).
  • “Giovani donne che guardano oggetti giapponesi”, James Tissot (1869)
  • “La parigina giapponese e Il vestito giapponese”, Alfred Stevens (1872)
  • “La giapponese” di Claude Monet (1876) – un dipinto ad olio raffigurante Madame Monet in kimono colorato, con un ventaglio.
  • “Una giapponese”, Jules Lefebvre (1882)
  • “La cortigiana” (da Eisen), Van Gogh (1887)
  • “Giappone”, Pruni in fiore Van Gogh (1887)
  • “Il kimono blu”, William Merritt Chase (1888)
  • “Ragazza in kimono rosso” e “Ragazza in kimono bianco”, George Hendrik Breitner (1894)
  • “Ritratto di Sarah Bernhardt”, Georges Rochegrosse (circa 1900)
  • “Nudo all’ombrello giapponese”, Aimé-Nicolas Morot.
  • “Le Bassin aux Nymphéas” di Claude Monet (1919) – una serie di dipinti ad olio raffiguranti uno stagno di ninfee nel giardino dell’artista, con ponti in legno e alberi giapponesi.

Queste opere sono rappresentative dell’estetica giapponese che ha affascinato gli artisti europei alla fine del XIX secolo, e hanno contribuito a diffondere il giapponese in Europa.

 

 

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