Kyudo: l’arte del tiro con l’arco giapponese

Il Kyudo, noto anche come “via dell’arco”, è un’arte marziale tradizionale giapponese che si concentra sul tiro con l’arco. Considerata una delle discipline più antiche e raffinate del Giappone, il Kyudo è molto più di un semplice sport o di una competizione. È una pratica spirituale profonda che mira a coltivare l’armonia tra corpo, mente e arco. In questo articolo esploriamo l’essenza del Kyudo, la sua storia, i suoi principi fondamentali e il suo impatto sulla cultura giapponese.

Storia e origini del Kyudo:

Il Kyudo trae le sue origini dalle tecniche di tiro con l’arco utilizzate dai samurai giapponesi. Nel corso del tempo, il tiro con l’arco divenne una disciplina sempre più raffinata, che incorporava aspetti filosofici e spirituali. Fu influenzato da correnti religiose come il buddismo zen e lo shintoismo, che enfatizzavano la ricerca dell’armonia interiore e dell’autocontrollo.

Principi e filosofia del kyudo:

Il kyudo è molto più di una semplice tecnica di tiro con l’arco. Si basa su profondi principi filosofici. Uno dei concetti centrali è “hassetsu”, che si riferisce agli otto stadi del tiro con l’arco. Queste fasi comprendono la postura, l’impugnatura dell’arco, la preparazione mentale, la mira, il rilascio della freccia e il completamento. Ognuna di queste fasi viene eseguita con attenzione meticolosa e concentrazione totale.

Un altro principio chiave del Kyudo è il concetto di “mu-shin”, che significa “mente vuota”. Si tratta di liberare la mente da qualsiasi attaccamento, distrazione o dubbio, per permettere allo schermitore di connettersi profondamente con il bersaglio e lasciare che l’azione si svolga naturalmente.

Praticare e imparare il kyudo:

Il Kyudo è una pratica impegnativa che richiede una disciplina rigorosa e un allenamento continuo. Gli arcieri passano molti anni a perfezionare la loro tecnica, la loro postura e il loro stato d’animo. Il tiro con l’arco è visto come un modo per conoscere se stessi, sviluppare la concentrazione, la pazienza e l’autocontrollo.

Anche l’attrezzatura utilizzata nel Kyudo è importante. L’arco, chiamato “yumi”, è spesso realizzato con diversi strati di bambù e legno, utilizzando tecniche tradizionali tramandate di generazione in generazione. Anche le frecce, chiamate “ya”, sono progettate con cura e precisione.

Il kyudo nella cultura giapponese:

Il Kyudo occupa un posto importante nella cultura giapponese. È spesso associato a valori come armonia, sincerità e rispetto. Le gare e le dimostrazioni di Kyudo si svolgono durante le feste tradizionali e le celebrazioni culturali. Inoltre, Kyudo è presente anche in molti film, opere letterarie e opere teatrali, dandogli visibilità nella società giapponese e oltre.

Il Kyudo ha anche guadagnato popolarità al di fuori del Giappone. Molti praticanti all’estero sono dotati della sua profondità spirituale e del suo impegno nella ricerca dell’armonia interiore. I Kyudo dojo sono stati istituiti in diversi paesi, offrendo a persone provenienti da tutto il mondo l’opportunità di conoscere questa tradizionale arte marziale giapponese.

Dettaglio Hassetsu:

Hassetsu è un concetto fondamentale nella pratica del Kyudo, l’arte del tiro con l’arco giapponese. Si riferisce agli otto passaggi chiave che compongono il processo di tiro con l’arco. Ciascuno di questi passaggi è di fondamentale importanza per ottenere uno scatto preciso, fluido e in sintonia con lo spirito.

  1. Ashibumi (postura dei piedi): l’arciere assume una posizione forte ed equilibrata, posizionando i piedi a una larghezza e una direzione appropriate, radicando così il corpo a terra.
  2. Dozukuri (formazione del corpo): l’arciere adotta una postura eretta ed equilibrata, mantenendo il corretto allineamento della schiena, delle spalle e del bacino. Questo passaggio è fondamentale per consentire stabilità e coordinazione ottimali del movimento.
  3. Yugamae (preparazione): l’arciere prepara il suo arco sollevandolo verso l’alto, mantenendo una moderata tensione sulla corda e fissando lo sguardo sul bersaglio. Questo crea tensione preparatoria e concentrazione mentale.
  4. Uchiokoshi (sollevamento dell’arco): l’arciere solleva l’arco con fluidità e precisione, mantenendo un’armoniosa coordinazione tra le braccia e il corpo. Questo passaggio è fondamentale per ottenere un rilascio regolare della freccia.
  5. Hikiwake (apertura della corda): l’arciere tira la corda dell’arco all’indietro, seguendo una traiettoria precisa e controllata, assicurando che la tensione della corda sia mantenuta uniforme.
  6. Kai (espansione completa): a questo punto l’arciere raggiunge la piena espansione, dove l’arco è completamente teso ei muscoli del corpo sono completamente impegnati. Questa massima espansione aiuta a generare energia concentrata per il tiro.
  7. Hanare (rilascio): L’arciere rilascia la corda con un movimento preciso e delicato delle dita, permettendo alla freccia di lasciare l’arco dolcemente e senza interferenze. Il rilascio deve essere ottenuto senza disturbare la stabilità del corpo.
  8. Zanshin (completamento): Dopo il tiro, l’arciere rimane fermo e vigile, mantenendo una postura di completamento. Ciò rappresenta una continuità di attenzione e consapevolezza, anche dopo aver scoccato la freccia, e riflette la ricerca di una totale armonia tra il tiratore, l’arco e il bersaglio.

L’hassetsu è una sequenza che deve essere padroneggiata con precisione e fluidità. Ogni passo è essenziale per sviluppare una solida tecnica e per coltivare la concentrazione, l’autocontrollo e l’armonia interiore specifici del Kyudo.

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