Il Tamagotchi (たまごっち), un giocattolo diventato un cult negli anni ’90, torna alla ribalta nel 2020. Questo piccolo oggetto a forma di uovo è un simulatore di vita animale, che ha conquistato i giovani della Generazione Y.
Il Tamagotchi è stato creato nel 1996 da Akihiro Yokoi di WiZ e Aki Maita di Bandai. Secondo Bandai, il nome Tamagotchi è una parola che combina la parola giapponese “たまご” (tamago), che significa “uovo”, e la parola inglese “watch” (ウオッチ uocchi). In breve tempo ha riscosso un enorme successo in tutto il mondo, diventando un vero e proprio fenomeno di moda. Lo scopo del gioco era semplice: prendersi cura di un piccolo animale virtuale nutrendolo, facendolo giocare e pulendo i suoi escrementi. Se le cure venivano trascurate, l’animale virtuale poteva morire. Se le cure venivano prestate correttamente, l’animaletto poteva crescere ed evolversi.
Il Tamagotchi era un giocattolo popolare per bambini e adolescenti, ma anche per gli adulti. Era una vera e propria mania, con code fuori dai negozi per accaparrarsene uno.
Nel 2020, il Tamagotchi è tornato, con nuove funzioni e un look più moderno. I nuovi modelli includono funzioni come la connettività online, giochi aggiuntivi e persino la possibilità di connettersi con altri Tamagotchi per giocare insieme.
Nonostante la sua veneranda età, il Tamagotchi è ancora un giocattolo popolare tra gli appassionati di simulazioni di vita. È un simbolo della Generazione Y, che è cresciuta con questo piccolo oggetto a forma di uovo. Per i più giovani, il Tamagotchi è un giocattolo che offre un affascinante sguardo al passato, mentre per i più anziani rappresenta un ritorno ai giorni felici della loro infanzia.