Il suribachi (すり鉢o 擂钵) è uno strumento tradizionale giapponese utilizzato per macinare gli ingredienti per la preparazione di piatti come il goma-ae (spinaci conditi con sesamo) e la zuppa di miso. Si tratta di una ciotola in ceramica o in pietra con nervature rialzate all’interno, chiamate kushi-no-me, progettate per facilitare la macinazione degli ingredienti.
Il suribachi ha una lunga storia in Giappone, che risale alla preistoria. Si sa che è stato utilizzato nella cucina giapponese fin dall’VIII secolo. La forma e le dimensioni (da 10 a 30 cm di diametro) della ciotola variano nelle diverse parti del Giappone, ma la forma di base è la stessa, con un fondo piatto e una parete alta.
Gli ingredienti più comuni macinati in un suribachi sono i semi di sesamo e le noci. I semi di sesamo vengono macinati nel suribachi per produrre una pasta di sesamo chiamata goma miso. Anche le noci, come gli anacardi e le noci di macadamia, vengono macinate nel suribachi per produrre creme spalmabili.
Per usare il suribachi, bisogna innanzitutto mettere gli ingredienti da macinare nella ciotola. Quindi, è necessario utilizzare un pestello di legno chiamato surikogi (すりこぎo 擂粉木) per schiacciare gli ingredienti contro le costole del suribachi. È importante non premere troppo gli ingredienti per evitare di macinarli troppo finemente.
Il suribachi è uno strumento versatile nella cucina giapponese, utilizzato per la preparazione di molti piatti. Viene utilizzato anche nelle cerimonie del tè per macinare il tè verde matcha in una polvere finissima.